Cos'è una casa passiva

Comfort abitativoLa casa è detta "passiva" perché le dispersioni dell'involucro durante la stagione fredda sono quasi compensate dagli apporti passivi di calore dell'irraggiamento solare trasmessi dalle finestre e il calore generato internamente all'edificio (da elettrodomestici e dalle persone che la abitano).

Un edificio denominato "passivo" (Passivhaus secondo il termine tedesco) rappresenta un concetto di costruzione migliore rispetto all'edilizia tradizionale;  una casa passiva, soprattutto se in legno, è un'abitazione che assicura il benessere abitativo senza o con una minima fonte energetica di riscaldamento interna all'edificio ovvero senza alcun impianto di riscaldamento "convenzionale" (caldaia o sistemi similari).

Il protocollo che utilizziamo per la costruzioni di case passive, Passivhaus, permettere di arrivare a risparmiare il 90% dell’energia che viene in genere consumata all’interno di un’abitazione tradizionale. Lo standard qualitativo assicura, per una casa passiva, un fabbisogno minore di 1,5 litri di carburante (equivalenti a circa 15 Kwh) per metro quadrato di superficie abitativa, contro i 8-12 litri consumati da una casa tradizionale per il solo riscaldamento.

Sono moltissime le case costruite con questo protocollo e non solo assicurano il benessere abitativo per le persone che ci abitano, ma garantiscono un ottimo investimento economico e un futuro migliore alle generazioni future.

Normativa nZEB, edifici ad energia quasi zero (Nearly Zero Energy Building)

Una direttiva europea (n.31/2010) ha introdotto il concetto di edifici a consumo quasi zero, volti a contenere i consumi energetici di edifici sia residenziali sia commerciali; l'obiettivo NZEB è stato fissato per tutti gli edifici nuovi realizzati a partire da 01/01/2021 (01/01/2019 per gli edifici pubblici).

Per definizione, in un edificio a energia quasi zero il bilancio tra energia consumata ed energia prodotta è prossimo allo zero e il bassissimo fabbisogno energetico restante è coperto in modo significativo da energia da fonti rinnovabili prodotta dall'edificio stesso o nelle immediate vicinanze.

Tuttavia, l'UE non ha fissato parametri numerici per gli edifici NZEB lasciando alle autorità  nazionali e regionali il compito. Le attuali norme UNI TS 11300 sul risparmio energetico e sulla certificazione energetica sono troppo approssimative per il calcolo di edifici a basso consumo energetico e sono necessari criteri più precisi per valutare i consumi reali di tali fabbricati in fase di progetto. In questo si eviterebbero stime troppo ottimistiche (poi smentite dai consumi effettivi) che potrebbero incidere negativamente sulla credibilità del costruttore e sulla validità del progetto.

Data l'impossibilità  di calcolare il livello ottimale di efficienza energetica per tutti i tipi di edificio, ad ogni  Stato Membro è demandata la creazione di una serie di edifici, denominati reference buildings che sono rappresentativi di determinate categorie edilizie a livello nazionale o regionale. In pratica, sono modelli ai quali dovrebbero essere applicate misure per migliorare l'efficienza energetica e calcolare il livello ottimale di prestazione energetica in funzione dei costi.

In particolare la metodologia di calcolo dovrà considerare le caratteristiche termiche di un edificio e la sua struttura interna (capacità termica, isolamento, riscaldamento passivo, elementi di raffreddamento, ponti termici, ecc.), impianti di riscaldamento produzione di acqua calda, condizionamento e ventilazione, illuminazione, posizione e orientamento dell'edificio, sistemi solari passivi, condizioni climatiche interne, carichi interni.

A questo proposito gli edifici passivi sono già  in regola con la normativa UE. Infatti il modello di calcolo, testato e funzionante su edifici Passivhaus, permette di predeterminare con certezza i fabbisogni energetici grazie ad una verifica di un'ampia gamma di svariate tipologie di edificio.

Foto01
Foto02
Foto03
Foto04
Foto05
Foto06